La nuova disciplina delle grandi derivazioni idroelettriche dopo il decreto semplificazione
La conversione in legge del DL Semplificazione 2018 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, recante disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione) ha portato all’approvazione di un’importante modifica al quadro normativo nazionale regolanti del grandi derivazioni idroelettriche.
Con 70 grandi derivazioni per circa 1200 MW di potenza nominale concessa e 600 piccole derivazioni per circa 250 MW di potenza concessa la Lombardia è il primo produttore nazionale di energia idroelettrica, da sola concorre ad oltre il 25% della produzione nazionale.
La provincia di Sondrio con 26 grandi derivazioni da sola concorre a circa il 50% della produzione regionale, in essa risiede oltre la metà della potenza concessa 650 MW su 1200.
La nuova disciplina, che modifica l’attuale art. 12 del d.lgs 79/1999 il c.d. “Decreto Bersani” conferma che le procedure di ri-assegnazione delle concessioni alla loro scadenza sono effettuate dalla Regioni, ma aggiunge che le dighe, i canali, le condotte forzate alla scadenza della concessione passano gratuitamente in proprietà delle Regioni invece che dello Stato.
Le procedure di ri-assegnazioni prevedono la possibilità di partenariato tra pubblico (Amministrazioni regionali e Enti Locali) e privato, in questo modo parte dei ricavi della vendita dell’energia verranno reinvestiti sul territorio.
Le novità più rilevanti della nuova disciplina per le Regioni e gli Enti Locali interessati dalla presenza degli impianto sono le seguenti:
Canoni delle grandi derivazioni idroelettriche collegati alle rendita e destinati ai territori provinciali
L’art. 11 quater, al comma 1 quinquies, prevede che il canone sarà versato semestralmente alla Regioni. il canone delle GD sarà composto da una parte “fissa” legata alla Potenza Nominale di Concessione e una parte “variabile” calcolata come percentuale dei ricavi della vendita dell’energia elettrica.
Il canone sarà destinato per almeno il 60% alle province ed alle città metropolitane il cui territorio è interessato dalla presenza degli impianti. In Lombardia attualmente al territorio della Provincia di Sondrio è trasferito il 100% degli introiti, alle altre province è trasferita una quota parte (circa 10%) degli introiti dei canoni di tutte le derivazioni.
Per effetto della nuova norma alle altre province/città metropolitana verrà quindi trasferito un importo decisamente alto soprattutto per i territori montani.
Attualmente la parte fissa del canone Regione Lombardia ammonta a 32,61 € per kW di potenza nominale concessa.
Una prima stima basata sulla sola parte fissa è contenuta nella tabella seguente, che indica gli importi che saranno destinati alle province e a Regione.
Canoni aggiuntivi dovuti dalle concessioni scadute o in scadenza tra il 2011 e il 2023 destinati ai territori provinciali
Sulla base del nuovo art. 11 quater, comma 1-septies, e dalla lettura combinata con l’art. 53bis della l.r. 26/2003 e l’art. 10, c. 6 della l.r. 19/2015, il “canone aggiuntivo” che le ex concessioni in scadenza entro il 2023 devono versare a Regione viene ripartito tra Regione (40%) e province/città metropolitane (60%), alla provincia di Sondrio viene trasferito il 100%.
La legge prevede che le concessioni scadute nel periodo eccedente alla concessione e in attesa di effettuare la riassegnazione versiono alla regione un canone aggiuntivo di almeno 20 € per chilowatt di potenza nominale concessa.
Segue tabella esplicativa degli importi che sono previsti per le concessioni che sono scaute o che scadranno nel periodo 2011-2023 in Lombardia suddiviso per provincia.
Riserva di energia elettrica per la Regione da destinare almeno al 50% ai territori provinciali interessati dalla presenza degli impianti.
Sulla base del nuovo art. 11 quater, comma 1 quinquies: “[…] Nelle concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico, le regioni possono disporre con legge l’obbligo per i concessionari di fornire annualmente e gratuitamente alle stesse regioni 220 kWh per ogni kW di potenza nominale media di concessione, per almeno il 50 per cento destinata a servizi pubblici e categorie di utenti dei territori provinciali interessati dalle derivazioni”.
Tutte la grandi derivazioni, se previsto da una legge regionale, dovranno cedere gratuitamente alla regione una parte dell’energia prodotta proporzionale alla potenza di concessione dell’impianto.
Sulla base della presenza degli impianti nelle province e in base alla potenza concessa è stata effettuata una prima stima dell’energia da cedere annualmente (kWh/anno).
Dell’energia ceduta almeno il 50% è destinata ai territori provinciali.
|
kW potenza concessione |
Chilowattora/anno riservati |
SO* |
651.269,95 |
143.279.389,00 |
BG |
79.822,30 |
17.560.906,00 |
BS |
280.935,63 |
61.805.838,60 |
CO |
12.996,14 |
2.859.150,80 |
VA |
16.831,70 |
3.702.974,00 |
MI |
7.434,00 |
1.635.480,00 |
LC |
6.123,93 |
1.347.264,60 |
interprov/internaz. |
131.964,64 |
29.032.220,80 |
TOTALE Lombardia |
1.187.378,29 |
261.223.223,80 |