BANDI PIU' SEMPLICI PER AZIENDE E FAMIGLIE
Caparini: "Vogliamo semplificare il rapporto tra la Regione, le famiglie e le imprese lombarde. Dati condivisi, niente sigle e parole straniere, autorizzazioni celeri e confronto con i portatori di interessi."
SEMPLIFICARE il rapporto tra la Regione, le famiglie e le imprese lombarde. E questa una delle priorità indicate da Attilio Fontana per il suo secondo anno di mandato da governatore ed è questo l'obiettivo della legge che per la fine di maggio dovrà essere discussa e approvata dal Consiglio regionale. Al centro del provvedimento ci sono i bandi che Palazzo Lombardia emana per sostenere le famiglie e le attività economiche ma anche tutti quei documento autorizzativi che competono agli stessi uffici regionali.
TRE LE AZIONI principali. Innanzitutto si punta sul blockchain, vale a dire sulla condivisione di dati certificati da parte di più enti pubblici. Oggi è necessario comunicare i propri dati (sempre gli stessi) ogni volta che si vuole partecipare ad un bando pubblico. Il blockchain è, invece, la creazione di un database condiviso che eviti all'ufficio o all'ente di turno di chiedere a imprese e famiglie informazioni che queste hanno già dato in precedenza per DAVIDE CAPARINI «Semplifichiamo le procedure con l'aiuto degli stakeholder Utile il punto di vista esterno» altre occasioni e che in quelle occasioni sono già state validate e certificate dagli uffici o dagli enti che glieli hanno chiesti. Perché questo possa accadere è necessario creare uno spazio internet comune nel quale ogni frequentatore, che sia un singolo cittadino o un'azienda, abbia un proprio profilo. E, nelle idee della Regione, il profilo consentirà anche di fare altro, ad esempio consentirà all'utente di avere il calendario dei bandi emessi e di tenere memoria delle interlocuzioni fin lì avute con la pubblica amministrazione. «Un lavoro non semplice — sottolinea Davide Capanni, assessore regionale al Bilancio e alla Semplificazione —, ma entro la fine del 2019 vogliamo che il blockchain diventi realtà. Per ora abbiamo avviato una sperimentazione che interessa i bandi dell'agricoltura e quello per la gratuità dei nidi». La seconda azione è decisamente più semplice ma non per questo meno importante, anzi: «Stiamo provvedendo a semplificare il linguaggio usato nei bandi — spiega ancora Caparini —, quindi elimineremo via via i neologismi, le parole prese in prestito da altre lingue ma anche le sigle. Spesso gli addetti ai lavori danno per scontato che le sigle siano chiare e conosciute ma invece non è così».
Da qui alla terra azione mirata alla semplificazione: la riduzione dei tempi necessari agli uffici regionali per vagliare pratiche e concedere autorizzazioni. Un caso è quello relativo alle autorizzazioni ambientale che la Regione deve dare alle attività commerciali ed economiche per le immissioni in atmosfera. Oggi l'istruttoria dura 120 giorni, l'obiettivo è scendere a 45 giorni. Un taglio del quale beneficeranno non tutte le tipologie di attività economiche ma le 45 selezionate dagli uffici regionali. Altro provvedimento che va nella stessa direzione è l'elimazione dell'obbligo di comunicare l'avvio dell'attività una volta che si è già presentata la "Scia", ovvero la "Segnalazione certificata di inizio attività".
Caparini sottolinea infine una scelta di metodo: «Abbiamo deciso di confrontarci con i portatori di interessi, le categorie e le associazioni perché il loro punto di vista è fondamentale. Semplificare dall'interno è difficile perché è difficile che un'amministrazione sappia individuare i suoi stessi limiti».
La Regione punta a creare un database condiviso che eviti all'ufficio o all'ente di turno di chiedere informazioni che imprese e famiglie hanno già dato in altre occasioni e già certificate Dialogo più rapido L'obiettivo è ridurre i tempi delle istruttorie dagli attuali 120 giorni a soli 45 giorni. Un taglio solo per alcune tipologie di autorizzazioni e di attività economiche.
L'assessore Davide Caparini punta a rendere operative le migliorie entro la fine dell'anno