CORONAVIRUS, AGLI SPEDALI CIVILI DI BRESCIA 180 POSTI PER PAZIENTI COVID ED EMERGENZE
GALLERA: MUTUIAMO DA ISRAELE MODELLO PER FASE 2 ED EMERGENZE
ROLFI: OSPEDALE DIFFUSO LA CHIAVE BRESCIANA CONTRO IL VIRUS
CAPARINI: REGIONE E TERRITORIO BATTERANNO INSIEME IL NEMICO
(LNews - Brescia, 04 apr) "Questa e' una delle strutture piu' grandi di Regione Lombardia per il coronavirus e nasce, con un
modello che prendiamo da Israele, a Brescia che e' la provincia, dopo Bergamo, che ha avuto l'impatto piu' importante e ha avuto una capacita' di reazione forte nell'ospedale e anche sul territorio". Lo ha detto l'assessore al Welfare della Regione
Lombardia, Giulio Gallera, durante la conferenza stampa di presentazione della riconversione di un'area interna agli
Spedali Civili di Brescia che sara' riconvertita in un ospedale Covid dedicato. Hanno partecipato anche gli assessori Davide
Caparini (Bilancio), Fabio Rolfi (Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi) e i direttori generali Marco Trivelli (Spedali
Civili) e Claudio Sileo (Ats)
PENSIAMO ALLA 'FASE 2' - "Da qui, da questa struttura che sara' capace di 180 posti letto - ha continuato Gallera - stiamo gia'
iniziando a pensare a una 'fase 2'. Che e' prepararsi a un'eventuale seconda ondata del covid19 e predisponendo le
nostre strutture anche a nuove problematiche relative a virus.
Ma anche per altre problematiche sanitarie". "L'idea - ha continuato - e' quindi quella di realizzare ospedali di emergenza
o aree di ospedali che possono rimanere chiusi, ma pronti, e ospitare pazienti per grandi afflussi come ci insegna il modello
di Israele. Dove hanno ospedali che vengono predisposti per le emergenze e lasciati pronti".
RIFERIMENTO PER RECRUDESCENZA O ALTRE EMERGENZE - "Qui - ha spiegato l'assessore al Welfare - avremo il primo ospedale Covid
che servira' oggi a gestire i pazienti che vengono via via dimessi dalle terapie intensive e dai reparti di Infettivologia per seguirli e, quindi, consentire anche all'ospedale di riprendere la sua attivita'". "Ma poi - ha continuato - rimarra' pronto e attivo per potere, in qualche modo, accogliere altre ondate della pandemia".
ROLFI: LAVORO DI RETE DEL BRESCIANO - "Siamo agli Spedali Civili - ha detto l'assessore Rolfi - per presentare gli interventi realizzati in questo mese per l'emergenza, per ringraziare per il lavoro encomiabile l'ospedale, i medici e tutto il personale sanitario, i tecnici di laboratori, i medici di medicina generale". "E dare atto - ha continuato - di un lavoro intenso e attento anche alle particolarita' bresciane".
OSPEDALE DIFFUSO - "L'idea dell'ospedale diffuso - ha sottolineato - ha consentito di ridurre alle esigenze del ricovero sfruttando la grande disponibilita', riconvertendola, della rete ospedaliera pubblica in primis, e anche privata, esistente in provincia di Brescia". "La decisone di realizzare a Brescia, nel Civile, un centro dedicato alla degenza dei malati Covid con funzioni specialistiche - ha spiegato - significa
mettersi nelle condizioni di essere pronti di fronte a una nuova ondata e per curare meglio le persone malate. Per consentire al
Civile anche di tornare a occuparsi delle istanze di salute".
"E, soprattutto, per affrontare - ha chiosato - anche i temi della ricerca, della sperimentazione e dell'innovazione per affrontare meglio questa malattia".
CAPARINI: STUDIARE E PENSARE IL DOPO EMERGENZA - "Siamo in una fase fondamentale - ha esordito l'assessore Caparini - che e'
quella di progettare il dopo emergenza. E lo stiamo facendo, come sempre, con la guida e il supporto fondamentale dei
tecnici. Noi ci siamo sempre messi a disposizione e spesso anche a servizio dei nostri tecnici, dei nostri scienziati per
comprendere il fenomeno e poi governarlo. Siamo nella fase del governo e, quindi, questa iniziativa, per la quale, dal punto di
vista economico, Regione Lombardia, grazie al fatto che siamo gente laboriosa, ha le risorse necessarie".
RISORSE GRAZIE AD ANNI DI BUON GOVERNO - "Siamo stati ben amministrati - ha sottolineato Caparini - in passato, quindi non
e' merito ne' mio ne' di chi e' in questa Giunta, ma di tutti coloro che in precedenza hanno sempre voluto mantenere le risorse per
l'emergenza il poter disporre di risorse". "Altrimenti - ha continuato - non avremmo potuto comprare una mascherina, un
ventilatore. Non avremmo potuto fare pronti via 10 milioni di euro per l'assunzione di specializzandi o di chi rientrava dalle
pensioni, i bandi che abbiamo fatto per poi gestire quello che e', in questo momento, la fase successiva all'emergenza. Non
avremmo potuto spendere 40 milioni di euro per acquistare i ventilatori, le mascherine e le attrezzature che servono per
proteggere i nostri operatori, i nostri medici, i nostri infermieri".
AL LAVORO PER FARE DI PIU' - "Possiamo fare di piu', stiamo facendo di piu' - ha detto l'assessore - perche' siamo convinti
che, proprio grande alla grande capacita' che abbiamo dimostrato, riusciremo a sconfiggere questo virus. Quindi, questo progetto,
che e' un progetto pilota, e' parte di questo disegno".
PARTNERSHIP CON IL TERRITORIO - "Per tradurre in pratica il progetto - ha spiegato - noi siamo assolutamente disponibili,
visto che e' voluto da parte dalla citta', con forza, proprio perche' e' stato costruito nel tempo con chi qui sta lavorando e
fronteggiando il virus, dal punto di vista economico, a intervenire direttamente o in collaborazione con la Fondazione".
IL FARO GUIDA - "Il nostro faro guida - ha ribadito l'assessore Caparini - e' fare presto, fare bene, in economia, non buttare
via un centesimo perche' rispettiamo i soldi della gente, poi, pero' il fattor tempo e' fondamentale". "Noi siamo disponibili -
ha concluso Caparini - e stiamo valutando qualsiasi opzione. Affinche' si parta il prima possibile, con il miglio progetto
possibile".