AUTONOMIA: CAPARINI, 'CITTADINI ADERIREBBERO IN MASSA A IDEA LOMBARDIA STATO'
Milano, 22 giu. (Adnkronos) - "L'autonomia chiesta in maniera forte dai cittadini lombardi e veneti attraverso i referendum del 2017 non prevede che le regioni richiedenti trattengano alcunché del residuo fiscale. Questo, per sgombrare il campo dalle false accuse di 'egoismo' dei lombardi e dei veneti nei confronti del resto dei cittadini italiani. Sono false accuse lanciate dalle sinistre, Pd e M5s, su presupposti inventati di sana pianta. Il nostro residuo fiscale supera i 55 miliardi di euro all'anno. L'unico modo per usarlo in tutto o in parte sarebbe l'indipendenza della Lombardia, non l'autonomia. Credo che i lombardi aderirebbero in massa all'idea di Lombardia Stato. Come vorrebbero i catalani". A parlare è Davide Caparini, attuale assessore lombardo al Bilancio, intervistato da 'Nord Notizie'. "Col residuo fiscale attuale, la Lombardia potrebbe competere con la Germania, altro che solo migliorare la gestione ordinaria della cosa pubblica lombarda. E mi fermo qui", spiega il politico già Segretario della Camera la cui esperienza parlamentare gli ha insegnato che "Le incrostazioni burocratiche danneggiano tutti i cittadini italiani, indipendentemente dalle loro idee politiche. Se si vuole cambiare in meglio il Paese, bisogna liberarlo dalla farraginosa sovrastruttura burocratica centrale che lo soffoca per meri interessi corporativi. Questo, al di là degli schieramenti". Se l'economia lombarda prima del Covid procedeva spedita, "tanto che le nostre previsioni di bilancio erano espansive", quest'anno l'Italia subirà una caduta del Pil. "Dato che la Lombardia è la regione traino dell'economia italiana per volume di Pil, ed è stata anche la regione maggiormente colpita dall'epidemia, ci è chiaro che il contraccolpo sarà importante. Devo dire, però, dal punto di vista produttivo, molti settori, almeno il 40%, non ha mai interrotto le attività e la quasi totalità ha ripreso a pieno regime. È evidente come alcuni comparti, penso alla ristorazione, al turismo classico e quello d'affari, all'abbigliamento, in generale all'insieme delle vendite al dettaglio, si trovano in difficoltà".
E il governo guidato da Giuseppe Conte "di sicuro non sta facendo nulla di concreto per aiutarli. Assisto quotidianamente alla fiera degli annunci governativi con giostre mirabolanti di cifre multimiliardarie, e poi non viene pagata neppure la cassa integrazione", aggiunge l'assessore Caparini critico con l'esecutivo anche per la gestione dell'emergenza sanitaria. "Quando abbiamo chiesto di decretare le zone rosse nella provincia di Bergamo, il governo non l'ha fatto", ricorda. "Ho avuto la responsabilità nel pieno della tempesta epidemica in Lombardia, di cercare giorno e notte in tutto il mondo i materiali indispensabili alla protezione di medici, infermieri, operatori sanitari e macchinari e attrezzature per gli ospedali arrivati all'estremo delle loro possibilità di curare i malati di Covid. Abbiamo speso oltre trecento milioni di euro dei lombardi perché se avessimo dovuto attendere la Protezione Civile nazionale saremmo ancora fermi al palo. E ricordo che la gestione di un'emergenza è questione esclusiva nazionale", spiega. "Eppure a febbraio a Palazzo Chigi si sono costruiti un loro presidio ospedaliero e fatto scorta di mascherine, per loro. Eppoi non dimentico che Conte non ha trovato il tempo per venire in Lombardia almeno una volta tra marzo e aprile a rappresentare la vicinanza dello Stato ai cittadini, alle famiglie che a migliaia vedevano morire di Covid i loro cari ogni giorno. Questa è, e rimane, una macchia indelebile", conclude Caparini.