DESI 2017: ITALIA AL 25ESIMO POSTO SU 28 PAESI.
Caparini (Lega Nord): "Gli operatori di telecomunicazione hanno potenziato le reti, ora però bisogna lavorare sui servizi per stimolare la domanda di connettività."
“I dati che emergono dal Rapporto DESI 2017 (Digital Economy and Society Index) della Commissione Europea - commenta l'on. Davide Caparini, responsabile comunicazione della Lega Nord - evidenziano come Danimarca, Finlandia, Svezia e Paesi Bassi abbiano le economie digitali più avanzate nell'UE seguiti da Lussemburgo, Belgio, Regno Unito e Irlanda. In questa particolare graduatoria l'Italia ottiene un deludente 25esimo posto su 28 paesi, peggio di noi solo Grecia, Bulgaria e Romania.
Dal punto di vista infrastrutturale però - sottolinea Caparini - il nostro paese ha recuperato un ritardo enorme in tempi brevissimi. La banda larga infatti è al 99% di copertura e le reti a banda ultra-larga sono al 71% rispetto al 41% registrato solo un anno fa sebbene questi dati non tengano ancora conto del piano pubblico per realizzare reti in fibra nelle aree a fallimento di mercato.
Nonostante la presenza di reti all'avanguardia l’adozione della banda larga in Italia è cresciuta solo del 2%, passando dal 53% al 55% contro una media UE del 74% (la Francia è al 72%, Germania al 86%, Spagna al 71% e Regno Unito al 87%) mentre per la banda ultralarga siamo passati dal 5% al 12%, un aumento che, seppur significativo in termini percentuali, si dimostra ancora troppo basso in valori assoluti e anche qui, a parte la Francia (al 18%), siamo molto sotto gli altri paesi (Germania 31%, Spagna 49% e Regno Unito 43%) nonostante i prezzi della banda larga in generale siano diminuiti (l'Italia è l’unico paese in cui si verifica questo fenomeno), anche se ciò sembra non bastare a stimolare la domanda visto che una famiglia su due infatti ancora non compra accesso a banda larga o ultralarga.
Questo dato è fortemente correlato alle tipologie di contenuti fruiti dagli utenti: gli italiani ad esempio non usano servizi di e-government (gli utilizzatori sono addirittura scesi rispetto allo scorso anno, dal 18% al 16% contro il 19% della Germania, il 36% del Regno Unito, il 40% della Spagna e il 56% della Francia), inoltre molte famiglie non hanno bisogno di una connessione fissa, e men che meno in fibra, perché non usano servizi ed applicazioni “bandwidth intensive”. Se guardiamo per esempio all’uso di Internet per il Video On Demand, l’Italia e la Francia sono quelle con utilizzo più basso (Italia 15% e Francia 12%) e infatti sono quelle che hanno una penetrazione più limitata di banda ultralarga, mentre Germania, Spagna e Regno Unito che hanno la penetrazione maggiore di banda ultralarga hanno anche il maggior utilizzo di Video on demand (UK 34%, Spagna 27% e Germania 23%).
Gli operatori di telecomunicazione - conclude Caparini - hanno quindi accelerato i loro investimenti potenziando notevolmente le reti, ora però bisogna lavorare sui servizi per stimolare la domanda di connettività."