Davide Caparini Davide Caparini

SERVIZIO IDRICO, LA LEGA NORD: "CONSENTIRE LA GESTIONE IN HOUSE DA PARTE DELLE AMMINISTRAZIONI COMUNALI"

ll comune di Marone, in provincia di Brescia, non può continuare a gestire in forma autonoma il servizio idrico. Lo ha deciso la prima sezione del Tar di Brescia con una sentenza in camera di consiglio svoltasi il 14 dicembre 2016. Il Tar, che il 27 ottobre 2016 aveva accolto la domanda di sospensione cautelare, ha respinto il ricorso presentato dal comune e dato ragione all'ufficio d'ambito e alla provincia di Brescia. Il sindaco Alessio Rinaldi ha già preannunciato l'intenzione di ricorrere al Consiglio di Stato perché spiega "continuiamo a ritenere di avere valide ragioni per sostenere che il nostro servizio idrico è efficiente". 


"Il tema dell'efficienza - scrivono i parlamentari della Lega Nord Davide Caparini, Sfefano Borghesi e Paolo Grimoldi nell'interrogazione presentata al ministro dell'ambiente Galletti -  in effetti, è centrale nel dispositivo della sentenza: «Nel complesso – vi si legge – non appare dimostrato che con la prosecuzione della gestione autonoma vi sarebbe un utilizzo della risorsa idrica più efficiente di quello che si potrebbe ottenere con la gestione unitaria. Non appare dimostrato che l'attuale gestione autonoma abbia raggiunto livelli ottimali di efficienza». 

Determinanti le considerazioni compiute dall'ufficio d'ambito su punti di forza e criticità che presentano l'acquedotto e un tronco di fognatura di Marone, gestiti dalla municipalizzata Sebino Servizi srl: «Le osservazioni dell'ufficio d'ambito – continua la sentenza – acquisite in corso di causa nel contraddittorio con il Comune, rivelano l'esigenza di importanti azioni di miglioramento. Il Comune, d'altra parte, non ha chiarito la possibilità di effettuare tutti gli investimenti necessari nel rispetto del vincolo di copertura integrale dei costi tramite tariffa».

Quando il Tar ha concesso la sospensiva - continuano i parlamentari del Carroccio - ha disposto nel contempo che venisse riesaminata la domanda del comune di proseguire la gestione «in house», previa la fissazione di «parametri condivisi» di misurazione dei livelli di efficienza. Al termine di una serrata interlocuzione con il municipio, la pagella depositata il 9 dicembre 2016 dall'ufficio d'ambito «ha confermato – per i magistrati – il giudizio negativo sulla prosecuzione della gestione autonoma»"

I deputati leghisti hanno quindi chiesto a Galletti se "intenda assumere iniziative normative al fine di consentire la gestione in house delle risorse idriche da parte delle amministrazioni comunali."