SICUREZZA, LA LEGA NORD AL GOVERNO: "SEMPLIFICARE L'ITER PER L'INSTALLAZIONE DEGLI IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA COMUNALI"
"Quali iniziative il Ministro dello sviluppo economico intenda intraprendere per esentare gli enti locali dal pagamento della tassa per la concessione governativa e per semplificare l’iter autorizzativo per l'esercizio dei servizi di comunicazione elettronica."
Lo hanno chiesto i parlamentari della Lega Nord con un'interrogazione che rilancia la protesta portata avanti da Regione Lombardia contro la circolare ministeriale dello scorso febbraio che, richiamandosi ad una vecchia norma, impone ai comuni la tassa per la concessione governativa, equiparando i sistemi di video sorveglianza istituzionali a quelli privati e pertanto sottoposti alla normativa dettata dal codice delle comunicazioni elettroniche. Circolare che inoltre impone «per l'esercizio dei servizi di comunicazione elettronica di ottenere il rilascio da parte del Ministero dello sviluppo economico, di un'autorizzazione generale». I comuni devono quindi presentare al suddetto Ministero una dichiarazione per l'intenzione di installare o esercitare una rete di comunicazione elettronica ad uso privato, ovvero una «segnalazione certificata di inizio attività», facendo scattare i 60 giorni in cui il Ministero verifica d'ufficio la sussistenza dei presupposti e dei requisiti richiesti e dispone, se del caso, con provvedimento motivato, il divieto di prosecuzione dell'attività. In parallelo poi, va presentata al Ministero dello sviluppo economico una dichiarazione contenente l'intenzione di installare o esercire una rete di comunicazione elettronica ad uso privato, il progetto tecnico, la dichiarazione antimafia, i versamenti per il primo anno da cui decorre l'autorizzazione;
"Regione Lombardia - spiega Davide Caparini, primo firmatario dell'interrogazione - che in tre anni 2015/2017 ha speso 13.063 milioni di euro per finanziare 285 progettidi videosorveglianza, dei quali 50.000 euro per la città di Brescia nel 2016 e 1.935.693,04 milioni per la provincia di Brescia nelle annualità 2015, 2016 e 2017, ha giustamente protestato contro la circolare che ritiene erronea, assurda e arbitraria.
Siamo di fronte - continua il parlamentare del carroccio - ad un nuovo pasticcio di questo governo. È impensabile e paradossale infatti che i nostri comuni siano costretti a subire l'ennesimo balzello statale e a farsi carico di ulteriore inutile burocrazia per garantire un minimo di sicurezza ai loro cittadini.